In questa frase ogni singola parola ha uguale importanza, quindi i fattori che caratterizzano il nostro metodo di lavoro e che diventano la premessa dei nostri obbiettivi sono: L’AMORE, LA CURA E L’EDUCAZIONE.
L’asilo nido ospita 32 bambini dai 3 ai 36 mesi e garantisce l’apertura durante tutto l’arco dell’anno ad eccezione delle due settimane centrali di agosto. Il successo del progetto asilo nido è stato immediato grazie alla continua attenzione e formazione.
La costante ricerca della titolare dei migliori standard qualitativi affiancata all’esperienza ed alla competenza della coordinatrice permettono di curare con estrema attenzione tutti quegli aspetti organizzativi ed educativi indirizzati ad un servizio che risponda sempre più alle reali esigenze delle famiglie, perpetrando una costante ricerca della centralità del bambino e dei suoi bisogni, coadiuvata dal prezioso lavoro delle educatrici professionali.
TARIFFE
7:30 – 13:00: 1° uscita (12:30 – 13:00) € 570
7:30 – 16:00: 2° uscita (15:00 – 16:00) € 640
Post scuola
16:00 – 18:00: € 50 mensili
La retta è calcolata sul costo annuo di e suddivisa in 11 mensilità poichè l’anno educativo parte dal mese di Settembre fino a Luglio incluso.
Le quote comprendono: PRANZO, MERENDE, PRE E POST SCUOLA, MATERIALE DIDATTICO, PANNOLINI DI QUALITA’, CREME E DETERGENTI SPECIFICI PER LA PULIZIA PERSONALE, MEDICAZIONI ORDINARIE, ASSICURAZIONI.
AGEVOLAZIONI
BONUS NIDO INPS la struttura fornisce tutta la documentazione per poter fare richiesta del bonus mensile presso l’INPS.
SCONTO RESIDENTI per tutte le famiglie residenti a Rivanazzano terme l’amministrazione comunale si impegna a riconoscere uno sconto mensile da definire annualmente.
INZIATIVA NIDI GRATIS in collaborazione con i Comuni di Rivanazzano Terme e Codevilla sarà possibile per 5 famiglie con ISEE minore o uguale a 20.000 euro, accedere all’iniziativa regionale NIDI GRATIS che permetterà la frequenza gratuita del bambino per l’intero anno educativo.
Giacomo Leopardi diceva: “I fanciulli trovano tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto”.
Chi lavora con i bambini ha un enorme vantaggio, ovvero quello di guardare il mondo attraverso gli occhi del bambino.
Essere un’educatrice significa vedere il “mondo” da un’altra prospettiva, con occhi che sanno dare valore ad ogni piccolo gesto e un ascolto che sa dare voce a chi ancora non ha parole da dire; Non è solo gioco e accudimento, ma anche osservazione e comprensione dei bisogni dei bambini e dei genitori, con i quali costruire giorno dopo giorno, in punta di piedi, un rapporto di reciprocità e fiducia.
Il mio lavoro è una ricca storia imperfetta in cui le criticità, che potrebbero diventare ostacoli, possono essere ali per volare. Mi permette di ricercare la connessione attraverso la costruzione di relazioni, di vivere, raccontare e descrivere, in modo onesto, esperienze vere, profonde e illuminanti. Il mio percorso professionale mi ha portato a comprendere l’importanza del ruolo di sostegno e collaborazione con le famiglie e della continua ricerca di autenticità basata sull’empatia.
Questo nobile e profondo scopo mi motiva e, dopo 13 anni di attività, mi dà ancora un grande desiderio di imparare, ed è sicuramente una parte importante del mio essere, forse una delle migliori e di cui vado più fiera.
Essere educatrice richiede impegno, pazienza, rimessa in discussione. È un ruolo fatto di fatiche ma anche di molte gratificazioni: è costruire relazioni, godere delle piccole conquiste, accompagnare, stupore, attesa, fiducia. Essere educatrice è essere coscienti del ruolo importante che si ha.
Giacomo Leopardi diceva: “I fanciulli trovano tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto”.
Chi lavora con i bambini ha un enorme vantaggio, ovvero quello di guardare il mondo attraverso gli occhi del bambino.
Essere un’educatrice significa vedere il “mondo” da un’altra prospettiva, con occhi che sanno dare valore ad ogni piccolo gesto e un ascolto che sa dare voce a chi ancora non ha parole da dire; Non è solo gioco e accudimento, ma anche osservazione e comprensione dei bisogni dei bambini e dei genitori, con i quali costruire giorno dopo giorno, in punta di piedi, un rapporto di reciprocità e fiducia.
Il mio lavoro è una ricca storia imperfetta in cui le criticità, che potrebbero diventare ostacoli, possono essere ali per volare. Mi permette ricercare la connessione attraverso la costruzione di relazioni, di vivere, raccontare e descrivere, in modo onesto, esperienze vere, profonde e illuminanti. Il mio percorso professionale mi ha portato a comprendere l’importanza del ruolo di sostegno e collaborazione con le famiglie e della continua ricerca di autenticità basata sull’empatia.
Questo nobile e profondo scopo mi motiva e, dopo 13 anni di attività, mi dà ancora un grande desiderio di imparare, ed è sicuramente una parte importante del mio essere, forse una delle migliori e di cui vado più fiera.
Essere educatrice richiede impegno, pazienza, rimessa in discussione. È un ruolo fatto di fatiche ma anche di molte gratificazioni: è costruire relazioni, godere delle piccole conquiste, accompagnare, stupore, attesa, fiducia. Essere educatrice è essere coscienti del ruolo importante che si ha.
Essere educatrice è un’esperienza sempre nuova, ricca di responsabilità, ma anche di emozioni, a volte contrastanti tra loro. Il mio pensiero quando parlo del mio lavoro va subito a una frase del “Piccolo principe”: ‘In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino’. Quando un’educatrice incontra per la prima volta lo sguardo dei bambini sa che quello è solo l’inizio di una relazione che si andrà a consolidare sempre di più nel futuro. Un viaggio da intraprendere con i bambini e le famiglie, sempre in continua crescita personale.
Mi sono avvicinata al mondo educativo in punta di piedi, senza sapere dove la strada che avevo scelto mi avrebbe portata.
Poi, ho incontrato la prima infanzia ed ho capito davvero cosa significa educare, per me.
Educare significa emozionare ed emozionarsi, gettare uno spiraglio di luce e vedere dove ci porta.
È un lavoro di squadra nel quale non si finisce mai di meravigliarsi: educatrici, bambini e genitori, tutti insieme.
Mi sono immersa nel mondo di Pupi Solari a cuore aperto; mi sono armata di potenti “lenti” per poter osservare le situazioni quotidiane e per vederle sotto più punti di vista.
Nella mia vita sono mamma, moglie e nonna.
Accudisco la casa e trascorro più tempo possibile con i miei nipotini Filippo e Lorenzo.
Lavorare a contatto con i bambini significa innanzitutto saper creare un ambiente sicuro, stimolante e positivo per la crescita e lo sviluppo dei più piccoli, indipendentemente dalla mansione svolta.
Amo il mio lavoro ed è sempre molto stimolante, nel mio piccolo sono orgogliosa di essere una risorsa positiva consapevole che vedrò passare generazioni di bambini con la speranza che un giorno si possano ricordare anche di me.
Essere educatrice è un’esperienza sempre nuova, ricca di responsabilità, ma anche di emozioni, a volte contrastanti tra loro. Il mio pensiero quando parlo del mio lavoro va subito a una frase del “Piccolo principe”: ‘In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino’. Quando un’educatrice incontra per la prima volta lo sguardo dei bambini sa che quello è solo l’inizio di una relazione che si andrà a consolidare sempre di più nel futuro. Un viaggio da intraprendere con i bambini e le famiglie, sempre in continua crescita personale.
Mi sono avvicinata al mondo educativo in punta di piedi, senza sapere dove la strada che avevo scelto mi avrebbe portata.
Poi, ho incontrato la prima infanzia ed ho capito davvero cosa significa educare, per me.
Educare significa emozionare ed emozionarsi, gettare uno spiraglio di luce e vedere dove ci porta.
È un lavoro di squadra nel quale non si finisce mai di meravigliarsi: educatrici, bambini e genitori, tutti insieme.
Mi sono immersa nel mondo di Pupi Solari a cuore aperto; mi sono armata di potenti “lenti” per poter osservare le situazioni quotidiane e per vederle sotto più punti di vista.
Nella mia vita sono mamma, moglie e nonna.
Accudisco la casa e trascorro più tempo possibile con i miei nipotini Filippo e Lorenzo.
Lavorare a contatto con i bambini significa innanzitutto saper creare un ambiente sicuro, stimolante e positivo per la crescita e lo sviluppo dei più piccoli, indipendentemente dalla mansione svolta.
Amo il mio lavoro ed è sempre molto stimolante, nel mio piccolo sono orgogliosa di essere una risorsa positiva consapevole che vedrò passare generazioni di bambini con la speranza che un giorno si possano ricordare anche di me.