CHI SIAMO
Lavorare per progetti: cosa vuol dire per noi
Il nostro modo di lavorare con i bambini del nido e della scuola dell’infanzia consiste nello strutturare occasioni di gioco e di apprendimento in cui ciascun bambino possa fare esperienze a cui attribuire significati, insieme agli altri.
La nostra filosofia è sostenuta dalla pedagogia attiva che, da Dewey a Montessori fino a Malaguzzi, ci dice che l’apprendimento è veicolato da un fare attivo, continuativo e motivante.
Il nostro impegno parte dall’allestimento di un ambiente accogliente e non giudicante in cui ciascun bambino possa sentirsi bene e percepire dentro di sé il desiderio di mettersi in gioco.
Le fasi delle progettazioni sono:
1. Osservazione e interpretazione dell’agire dei bambini.
2. Offerta e sviluppo della situazione con l’adulto come osservatore e co-ricercatore.
3. Verifica e al valutazione attraverso l’osservazione.
Lo zero – sei la legge
Legge 107 del 2015 – Il sistema integrato: art. 1, comma 181, lettera e) istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni, costituito dai servizi educativi per l’infanzia e dalle scuole dell’infanzia, al fine di garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali, nonché ai fini della conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori, della promozione della qualità dell’offerta educativa e della continuità tra i vari servizi educativi e scolastici e la partecipazione delle famiglie l’esclusione dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia dai servizi a domanda individuale
DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 65 Entrata in vigore del provvedimento: 31/05/2017
La pedagogia Pupi Solari
Qual è la nostra scelta?
Le strutture cognitive ed emotive necessarie ad apprendere vedono le proprie fondamenta nel bagaglio di indagini ed esperienze che i bambini fanno nei primi 6 anni di vita, attraverso il gioco e attraverso le relazioni.
Questa è la consapevolezza che ci ha portato ad intraprendere la difficile strada della destrutturazione e ricostruzione delle nostre proposte educative e didattiche, mettendo al centro i bambini e le bambine per costruire insieme a loro percorsi inconsueti di conoscenza.
Dotati di un bagaglio di innate capacità e predisposti per assorbire il mondo e diventarne protagonisti i bambini sono i veri attori del nostro scenario educativo. Durante la prima infanzia diversi aspetti della loro crescita hanno un’evoluzione rapida come in nessuna altra fase della vita: lo sviluppo emotivo, cognitivo e motorio che, tutti insieme ed in così breve tempo, cooperano al fondamentale processo della costruzione del sé. Fin dalla nascita tutto ciò che accade al bambino ha il potere di plasmare il suo divenire nutrendo la sua percezione di sè come individuo capace e portatore di un valore. Nutrimenti fondamentali per questa costruzione sono il soddisfacimento dei propri bisogni emotivi, fisiologici e cognitivi e la possibilità di interagire con un ambiente che sostenga positivamente e concretamente le crescenti capacità di fare e modificare il mondo che lo circonda. Il nostro pensiero pedagogico è rivolto ad accogliere ogni bambino nella sua unicità, a sostenere il percorso individuale di crescita e sviluppo, garantendo ad ognuno il benessere necessario per intraprendere e conseguire i propri processi di apprendimento con i propri tempi e con le proprie modalità. Ad ogni bambino è riconosciuto il diritto di esprimersi e di costruire legami significativi con adulti che sostengono con fiducia le sue capacità e possibilità, con una presenza solida quanto discreta e fiduciosa che lasci spazio all’espressione, alla scelta, alla sperimentazione, all’affermazione. Nella relazione autentica ed empatica con l’adulto i bambini si sentono contenuti e sostenuti, liberi di accedere alle occasioni di sapere, saper fare e saper essere, e di poter contare sull’adulto che interviene quando è necessario e che si occupa del contesto che lo circonda garantendogli possibilità coerenti con i suoi bisogni.
“Il bambino è un corpo che cresce e un’anima che si svolge.”
(M. Montessori)
L’atteggiamento di ascolto e accoglienza dell’altro come persona ci riporta al concetto di inclusione e valorizzazione di tutti i soggetti che partecipano alla vita del nido:
Inclusione: Il nido è un luogo che accoglie nella più circolare accezione del termine. Nel rispetto dei valori fondamentali già riconosciuti dalla Costituzione Italiana, dalla Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo e dall’apporto della Legge n°1044/71 che, a livello nazionale, riconosce l’asilo nido quale servizio socio-educativo di pubblico interesse, è garantito l’accesso al servizio a tutti i bambini e le bambine. L’asilo nido Pupi Solari riconosce il bambino come persona e assicura la parità di diritti, senza distinzioni (IMPARZIALITÀ). Il principio di circolarità è proteso anche verso la ricerca della massima integrazione con altri servizi educativi, sociali e sanitari del territorio rivolti ai bambini, per garantire un’azione di prevenzione contro ogni forma di svantaggio e l’azione di promozione culturale e di informazione relative alla prima infanzia.
I primi e principali protagonisti, insieme al bambino, di questa opera costruttiva sono i genitori che lo hanno accolto con quell’amore profondo ed incondizionato che ha sostenuto le primissime fasi della vita e del suo sviluppo. Al suo arrivo al nido il bambino porta già con sé un bagaglio di esperienze che cambia a seconda dell’età e delle relazioni, sensazioni, situazioni vissute fino a quel momento. Il nostro intento è quello di accogliere questo bambino conoscerlo e proseguire con lui e con i genitori, nel percorso di crescita, sostenendo l’individuale costruzione e ricerca del proprio modo unico e speciale di stare nel mondo.
La partecipazione della famiglia alla vita del nido è molto importante per il benessere dei bambini. A partire dall’ambientamento, che prevede la permanenza di mamma o papà per tre giorni interi all’interno del nido, i genitori hanno la possibilità di vivere la struttura, gli spazi e i tempi, così da conoscere realmente il contesto e l’ambiente a cui affidano i propri bambini.
L’obiettivo è quello di costruire con le educatrici uno scambio consapevole basato sulla fiducia reciproca e sulla condivisione dello “sguardo” e di modalità educative coerenti in cui il bambino possa riconoscersi e ritrovarsi.
La relazione con la famiglia rappresenta un cardine per la costruzione di un percorso di crescita rispettoso dell’identità di ogni bambino e bambina.
I genitori sono i primi e i principali esperti e conoscitori del proprio figlio, è fondamentale perciò che si costruisca una vera cooperazione con le educatrici nell’incontro e nello scambio quotidiano durante l’accoglienza e i ricongiungimenti all’interno delle sezioni, così come in alcune preziose specifiche occasioni.
AMBIENTAMENTO
Il momento dell’ambientamento al nido rappresenta una delle più delicate e significative esperienze della vita del bambino e dei suoi genitori. Due eventi importanti avvengono contemporaneamente: il distacco dalla mamma, e più in generale dal contesto familiare, e l’ingresso nella vita sociale. Il genitore dal canto suo si trova per la prima volta ad affidare il proprio bambino a persone che non appartengono al contesto familiare, portandosi una moltitudine di pensieri, dubbi, bisogni e talvolta preoccupazioni. Il nido accoglie il bambino e la sua famiglia fin dai giorni dell’ambientamento in cui la mamma o il papà rimangono con il bambino per tutto il tempo.
È molto importante che la permanenza dei genitori durante le prime tre giornate al nido (secondo l’orario di frequenza scelto), assecondi il più possibile il bisogno del bambino di conoscere il nuovo ambiente, le persone che lo abitano, i ritmi e le modalità in cui vengono svolti i diversi momenti della giornata, prima di instaurare con essi un rapporto affettivo e di fiducia.
Questa conoscenza ed esperienza in presenza della figura genitoriale offre al bambino la serenità per vivere pienamente e interiorizzare realmente la nuova realtà, così che sappia chiaramente cosa accade, a chi affidarsi, a chi chiedere rassicurazione, dove trovare ciò che gli piace fare, come trovare risposta ai propri bisogni, tutte informazioni necessarie per saper leggere il contesto del nido ed elaborare più serenamente il suo stare senza mamma e papà.
“Ogni luogo ha un’anima, un’identità, cercare di scoprirla e porsi in relazione con essa significa imparare a riconoscere la propria anima”
(Hillmann)
OCCASIONI DI FESTA E LABORATORI
La famiglia è il primo e più importante luogo in cui si costruisce l’identità e l’esperienza di relazione di ogni bambino. Tutte le figure parentali con le quali i bambini trascorrono del tempo hanno un valore affettivo ed educante, cooperando all’attribuzione di significati e valore alle relazioni esterne al nucleo mamma – papà – bambino. Durante l’anno, il nido si apre quindi a tutti i familiari progettando diverse occasioni di condivisione: La festa dei nonni, la giornata dei fratelli, la festa di Natale, la festa di fine anno sono occasioni in cui tutta la famiglia è coinvolta.
“Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”
(Antico proverbio africano)
GIORNATA AL NIDO CON MAMMA E PAPA’
L’occasione di rivivere una giornata con il proprio bambino all’interno del nido è offerta a tutti i genitori anche dopo il periodo degli ambientamenti. I bambini acquisiscono costantemente nuove abilità e competenze, intessono nuove relazioni e scambi che nel tempo si perfezionano. Rivivere una intera giornata al nido a distanza di qualche mese dall’ambientamento è una preziosa occasione per i genitori per seguire la crescita del proprio bambino e per mantenere viva la continuità e la sintonia con le educatrici.
LA TITOLARE
Titolare Virginia Limonta
Virginia Limonta gestisce il servizio, curando gli aspetti di relazione con gli enti territoriali. E’ responsabile degli obiettivi generali di gestione e di sviluppo del servizio, dei quali promuove l’innovazione e il miglioramento continuo. Si occupa di tutte le procedure amministrative, commerciali e di approvvigionamento beni e servizi. E’ responsabile della buona manutenzione della struttura, attrezzature e impianti. E’ responsabile della continuità di funzionamento del servizio e stabilisce l’articolazione dell’orario di lavoro. E’ responsabile del servizio di prevenzione e protezione, sovrintende alla sicurezza sul lavoro. Svolge attività di comunicazione e informazione all’utenza, applica i regolamenti per l’accesso al servizio e per le tariffe.
LA COORDINATRICE
Coordinatrice Francesca Zighetti
La coordinatrice Francesca Zighetti, si occupa di delineare le strategie progettuali ed educative, sia dal punto di vista pedagogico che organizzativo, dei nostri servizi. Mantiene vivo l’atteggiamento di ricerca che ci contraddistingue, predisponendo i percorsi formativi del personale, in collaborazione con la pedagogista. Coordina il lavoro dell’equipe in merito alla progettazione, verifica l’andamento dei servizi con un particolare sguardo sul ben-essere e sulla ricchezza delle occasioni che il contesto offre a tutti i protagonisti. Inoltre si occupa di mantenere i rapporti con le famiglie, raccoglie le iscrizioni, organizza gli ambientamenti, garantisce l’efficacia dell’organizzazione generale e complessiva del servizio, collabora con i servizi educativi, sociali e sanitari territoriali e con l’amministrazione comunale ove previsto, regola il rapporto di lavoro del personale operante.
LE EDUCATRICI
Sono co-protagoniste del processo educativo, Insieme ai bambini ed ai genitori. Assumono un ruolo di “regia”, organizzando e trasformando lo spazio sulla base dell’osservazione attenta e costante degli interessi dei bambini. Implementano il clima emotivo, facilitano e sostengono le relazioni tra pari e tra bambino e adulto. Instaurano relazioni significative con i bambini durante gli ambientamenti diventando punti di riferimento emotivo, così che ogni bambino riceva le risposte ai propri bisogni di rassicurazione e di contenimento, e si senta sicuro di interagire con il contesto che lo circonda. Oltre al tempo condiviso con i bambini le educatrici si occupano della progettazione e della documentazione dei percorsi d’esperienza e di crescita dei singoli e dei gruppi. Mantenendo un atteggiamento di ricerca sono in costante aggiornamento e formazione grazie alla supervisione esterna e al lavoro dell’equipe settimanale, nella quale il pensiero educativo viene condiviso e sviluppato con l’intento di mantenere uno sguardo attento ed una risposta sempre coerente ai bisogni, in continuo divenire, dei bambini, delle famiglie e del sistema organizzativo del servizio. Provenienti da percorsi formativi universitari o da esperienza decennale in campo educativo, tutte le educatrici condividono e contribuiscono alla ricerca di un pensiero pedagogico in continuo aggiornamento che contraddistingue i servizi all’infanzia PUPI SOLARI.
Il rapporto numerico tra il personale ed i bambini, è regolato dagli standard regionali, si garantisce il rapporto numerico 1:8.
SUPERVISIONE E FORMAZIONE DEL PERSONALE
Dott.ssa Daniela Mainetti
All’interno dell’asilo è prevista la figura della Consulente Pedagogica, la Dr.ssa Mainetti Daniela di supporto alle educatrici e alle famiglie, ove richiesto, per affrontare le problematiche che possono emergere nelle diverse fasi dello sviluppo in ambito familiare e nel contesto nido. Si occupa inoltre, della supervisione educativa, e della formazione del personale e supervisiona la progettazione/programmazione educativa annuale, facilita i rapporti di comunicazione e relazione con il personale educativo. Saranno inoltre rivolti alle operatrici/operatori momenti di supervisione per rielaborare l’azione educativa e comprendere le difficoltà e le problematiche relazionali incontrate nell’interazione educativa quotidiana.
PSICOLOGA
Dott.ssa Valentina Casagrande
Psicologa specializzata nella fase dello sviluppo della prima infanzia
La Dott.ssa Valentina Casagrande psicologa specializzata nelle fasi di sviluppo della prima infanzia e di percorsi di sostegno alla genitorialità, offre incontri e consulenze alle famiglie.
IL PERSONALE AUSILIARIO
La pulizia e l’ordine degli spazi del nido sono molto importanti sia dal punto di vista igenico-sanitario che dal punto di vista percettivo e sensoriale. Le preziose collaboratrici che si occupano della cura del nido cooperano alla costruzione di un ambiente ordinato e pulito capace di accogliere ogni giorno i bambini e di offrire loro la percezione di ordine e bellezza di cui hanno bisogno.
L’ambiente che accoglie i bambini ha un ruolo molto importante, quello di sostenere la loro più grande spinta interiore: la dimensione del FARE. Gli spazi delle nostre strutture sono pensati in modo da offrire ai bambini che li vivono la risposta alle loro fasi di sviluppo attive. Nel tempo i materiali e gli arredi si modificano al modificarsi del movimento e delle azioni che prendono vita. Giochi e materiali sono allestiti in modo che ogni bambino abbia costantemente la possibilità di accedere al “fare” che predilige.
La percezione polisensoriale dei bambini rende fondamentale la cura di uno spazio che garantisca armonia estetica e funzionale. Gli spazi sono curati perché risultino accessibili, intuibili e perché comunichino a chi li abita possibilità di azioni, attraverso un linguaggio silenzioso di suggestioni che sostengono l’apprendimento veicolato da curiosità, stupore e meraviglia. Sostenere ed offrire questo tipo di sensazioni ai bambini è fondamentale perché la loro ricerca di intuizioni e la costante sperimentazione continui a nutrire il bisogno di apprendimento.
Il nido è diviso in due macroaree: la sezione dei grandi e la sezione dei piccoli. In entrambe vengono allestiti i centri di interesse ai quali i bambini accedono liberamente, predisposti in base ai differenti bisogni ed interessi delle diverse fasi dello sviluppo. L’allestimento delle sezioni e dei centri d’interesse si modifica durante i mesi di ogni anno educativo per rispondere alle crescenti abilità, al cambiamento degli interessi e delle autonomie crescenti dei gruppi di bambini.
«L’arte della ricerca è già nelle mani dei bambini, sensibilissimi al godimento dello stupore. I bambini avvertono presto che è in questa arte che possono ritrovare gran parte della gioia di vivere e la liberazione dalla noia che deriva dall’esistere in un mondo anonimo e inesplorato»
(L. Malaguzzi)
LA SEZIONE DEI PICCOLI
Dai 3 ai 18 mesi il grande protagonista è il corpo che si muove. I bambini prendono via via sempre maggiore consapevolezza del proprio corpo e ne esperiscono le possibilità di compiere gesti e movimenti sempre più autonomi e complessi. Gli ambienti della sezione dei piccoli sono strutturati per offrire spazi adeguati a queste importanti fasi. Il tappeto morbido, i cestini con oggetti da afferrare, le scatole da aprire e chiudere, mobili e strutture per scoprire la verticalità, oggetti da trasportare, il travaso, gli abachi e i primi semplici incastri e torri.
Lo spazio euristico.
LA SEZIONE DEI GRANDI
Dopo i 18 mesi i gesti e le azioni dei bambini diventano più complessi e finalizzati. I materiali sono predisposti per centri di interesse e suddivisi in giochi a terra di costruzione, arte effimera e creatività con le “looseparts”, atelier di manipolazione ed esperienze con il colore, l’angolo dei vassoi montessoriani con proposte mirate alla motricità fine e ai processi logici e scientifici, l’angolo della lettura e delle nomenclature, che sostengono le competenze linguistiche, la conoscenza del mondo e dell’immaginazione.
IL GIARDINO
Costituisce un vero e proprio ambiente educante ed è protagonista delle giornate al nido. Vissuto quotidianamente in ogni stagione anche se per un tempo breve, offre ai bambini le esperienze, le suggestioni, le occasioni uniche e irrinunciabili che solo gli spazi aperti e naturali possono garantire. I bambini all’aperto percepiscono istintivamente il senso di libertà di azione e le infinite possibilità di scoperta. Con il giusto equipaggiamento l’appuntamento con il giardino è uno dei più attesi e rigeneranti della giornata. Come lo spazio interno è allestito con i centri d’interesse ai quali i bambini accedono spontaneamente. La priorità è data agli elementi naturali, alla possibilità di movimento, all’interazione con la natura e le sue differenti espressioni stagionali e metereologiche che regalano differenti occasioni e percezioni. I bambini colgono naturalmente ispirazione e benessere dallo spazio esterno, pronto ad accogliere la loro energia e a ricambiare con semplici ma preziose possibilità di azione ed interazione.
«Non esiste buono e cattivo tempo, ma solo buono e cattivo e cattivo equipaggiamento.»
(Robert Baden-Powell)
Tutto ciò che avviene durante le giornate al nido costruisce il grande intreccio della tela delle RELAZIONI.
I primi bisogni fondamentale a cui il nido deve rispondere, nell’accogliere ogni bambino, sono il benessere fisico e quello emotivo che si fonda necessariamente sulla qualità delle relazioni che si creano.
I bambini, gli adulti e l’ambiente interagiscono all’interno di una cornice temporale scandita da un ritmo che fa da trama ai colori e ai rumori delle esperienze che prendono vita. L’ordito è fatto di gesti, di scambi, di idee, di bisogni, di progetti e al contempo di avvenimenti inattesi, che ne risultano comunque densi di significato, dal momento che ogni attore è portatore della propria complessità e della propria energia vitale.
Strumenti delle relazioni sono la cura, l’empatia, l’accoglienza, la co-regolazione e la co-costruzione. E’ all’interno di questo intreccio di relazioni che ogni singolo bambino percorre le proprie tappe, accompagnato e sostenuto dalla consapevolezza degli adulti che intorno a lui o lei si pongono in una posizione rassicurante, rispettosa, e promotrice di sempre nuovi traguardi.
I bambini liberi di sperimentare e sperimentarsi sono circondati da adulti consapevoli del proprio ruolo, che nel porsi quali riferimento affettivo e di rispecchiamento emotivo cercano di farsi garanti e portatori delle regole sociali scegliendo sempre la strada di una autorevole accoglienza e ascolto.
«Veniamo al mondo programmati per entrare in connessione»
(Deb Dana)
Il nido è il primo contesto sociale in cui i bambini muovono i primi passi nelle relazioni e vengono a contatto con tutta la sfera emotiva che questo comporta. La natura sociale di questo ambiente li mette in condizione di sperimentare fin da piccolissimi esperienze come l’attesa, la condivisione, la frustrazione e allo stesso tempo l’autonomia, l’auto-efficacia, la possibilità di scelta e di affermazione.
La regia educativa, messa in atto dalle educatrici ha l’importante compito di mantenere in equilibrio il diritto ed il bisogno di ogni bambino di percepirsi come portatore di valore, di mettere in campo le proprie modalità e il proprio temperamento, affermandosi e manifestando la propria volontà, con il bisogno di trovare al contempo un rispecchiamento emotivo positivo e coerente, che sappia contenere e porre il limite tra la propria affermazione e il rispetto dell’altro come portatore dello stesso valore.
Nei primi anni di vita la consapevolezza di sé come individuo, capace di interagire con gli altri, è in costruzione. Ciò che caratterizza la prima infanzia è sicuramente l’aspetto ego-centrico dei bambini che iniziano a percepirsi prima di tutto come individui differenti dalla madre (tra i 9 e i 12 mesi) per poi iniziare ad affermare la propria identità intorno ai due anni. Nascono in questi primi anni di vita la volontà e il desiderio necessari per sostenere lo sviluppo e la crescita di ogni persona. L’incontro tra i propri desideri e la propria volontà con quella dei Pari è l’occasione per sperimentare la negoziazione, la tolleranza, la capacità di attendere o di ottenere, di imporsi o sottostare. Tutti questi esercizi sociali così come i conflitti o la condivisione di progetti ludici, danno vita ad importanti competenze che arricchiscono la qualità delle relazioni presenti e future dei bambini di oggi e degli adulti che saranno.
Le educatrici svolgono l’importante compito di ascolto, mediazione, riconoscimento e contenimento delle intenzioni e della volontà, riconducendo e restituendo ai bambini valore e significato delle proprie espressioni e di quelle altrui, mantenendo un atteggiamento rispettoso, accogliente ma al contempo fermo, rassicurante e tutelante.
La libertà del bambino
Bambino libero di esprimersi, libero di accedere ai propri interessi, libero di trarre concentrazione dalla propria curiosità, libero di sperimentare il proprio modo di entrare in relazione con gli altri e con il contesto che lo accoglie.
Il ruolo dell’adulto
Adulto che sa osservare e rintracciare il talento di ogni bambino, si pone in ascolto, accoglie e contiene le proprie emozioni e quelle dei bambini, senza imprimere impronte omologanti, promuovendo le regole sociali a partire dalla concezione del rispetto come elemento fondante di ogni azione educativa.
Il tempo al nido ha il compito e il valore di contenere e rassicurare. La giornata ha un ritmo ed una scansione lenta e sempre uguale, che rende ciò che accade accettabile, prevedibile, e fonte di benessere e piacere, scansione che tiene conto delle diverse esigenze in rapporto all’età dei bambini e alle abitudini del singolo: il ritmo sonno-veglia, l’intervallo tra un pasto e l’altro, i momenti di gioco sempre più regolari via via che i bambini crescono. Per i bambini fino ai 12 mesi circa il tempo è scandito dai bisogni individuali di veglia e riposo, dopo l’anno il tempo dedicato al gioco aumenta sempre più fino a quando dopo i 18 mesi la giornata di tutti i bambini ha un andamento uguale e regolare.
LA GIORNATA AL NIDO
7.30 – 9.00 accoglienza: i bambini vengono accompagnati dai genitori all’interno degli spazi, dove vengono accolti dalle educatrici ed incontrano le proposte che possono rispondere ai diversi interessi. Questo momento può costituire un “ponte”particolarmente importante tra il tempo e le esperienze con la famiglia, e quello vissuto dal bambino nel contesto sociale del nido, rendendo così più fluida la transizione tra i due mondi e dando una significativa continuità alla realtà di vita del bambino.
9.00 – 9.30 saluti e merenda: il circle-time e la merenda sono i momenti che indicano l’inizio della giornata. Durante i saluti ogni bambino si riconosce nel gioco del chi c’è (con la propria foto), e nella sezione dei grandi nel proprio gruppo secondo il criterio della SEZIONE APERTA che prevede la formazione dei gruppi con una scansione settimanale o mensile a seconda delle necessità. Le educatrici osservano costantemente le dinamiche di relazione tra i pari e,in base ad esse, compongono i gruppi periodicamente, per garantire la positività delle interazioni ed il benessere di tutti i bambini e le bambine.
9.30 – 11.00 proposta dei percorsi d’esperienza: dall’osservazione dei gesti e dei giochi a cui i bambini si dedicano con interesse e concentrazione, le educatrici predispongono oltre all’ambiente anche dei percorsi d’esperienza che vedono il susseguirsi di proposte all’interno di centri di interesse ai quali i bambini accedono per libera scelta. Costruite a partire dal rilancio che nasce dall’osservazione, i percorsi costituiscono un vero e proprio cantiere di occasioni, con lo scopo e la priorità di sostenere l’interesse e la soddisfazione dei processi di sperimentazione ed apprendimento che i bambini mostrano di vivere nelle diverse fasi della crescita.
11.00 – 11.30 momento della cura: la cura del corpo rappresenta un appuntamento ricco di occasioni di percezione di sé, delle proprie capacità, delle proprie autonomie. L’atteggiamento dell’adulto è lento e fiducioso, offre al bambino il tempo di percepirsi ed attivarsi nei piccoli e grandi gesti della cura. Il tocco rispettoso, l’anticipazione dei movimenti con la parola, la possibilità di fare da sé, garantiscono ai bambini di beneficiare anche in questi momenti di occasioni di apprendimento.
11.30 – 13.00 il pranzo e l’igiene: il momento del pasto è investito di grandi significati emotivi e diventa una vera occasione dal punto di vista dell’educazione alimentare. Anche qui il bambino è protagonista e gli sono riconosciute le capacità di autoregolazione e diauto-alimentazione. La possibilità di essere attivo nel portare il cibo alla bocca fin dai primi mesi lo avvicina in modo naturale agli alimenti con i diversi sapori e consistenze. La tavola apparecchiata con stoviglie di vetro e ceramica, posate, brocche, piatti di portata rendono il pasto dei bambini dopo i 12 mesi un momento di grande autonomia e piacere anche nella condivisione.
13.00 – 15.30 il riposo: anche il riposo è un momento carico di significato e fondamentale per il benessere psicofisico dei bambini. Il ritmo del sonno si modifica ripetutamente durante i primi tre anni di vita, parallelamente con la crescita delle competenze e della consapevolezza dei bambini, è importante quindi accompagnare e assecondare la sua evoluzione con la stessa attenzione dedicata a tutti gli altri ambiti dello sviluppo. Il compito delle educatrici è predisporre un tempo e una routine che gradualmente favorisca l’autonomia anche in questo delicato passaggio dalla veglia al sonno vissuto diversamente da ogni bambino, sia dal punto di vista emotivo che fisiologico. Ognuno con il proprio bisogno di contatto e relazione, con le differenti abitudini costruite con mamma e papà, con o senza il proprio oggetto transizionale, i bambini acquisiscono, durante il percorso al nido la capacità di riconoscere e vivere serenamente e autonomamente anche il momento della nanna. Introdotto dalla luce della candela, un libro, una poesia e le ninne nanne anche questo diventa un appuntamento atteso e denso di significato.
15.30 – 16.00 risveglio, cambio e merenda: dopo il risveglio e il cambio arriva l’ora di fare merenda, ultimo momento di condivisione della giornata. Ancora un po’ assonnati i bambini sorseggiano un po’ di latte tiepido o succo di frutta accompagnati da biscotti, focaccia creacker o da una torta genuina fatta dal nostro cuoco Piero, mentre aspettano di andare a casa portando con se quel piccolo bagaglio di esperienza che hanno costruito, vivendo da veri protagonisti ogni momento e ogni occasione che il piccolo mondo del nido ha offerto loro.
16.00 in poi i ricongiungimenti: nell’altrettanto importante momento del ricongiungimento, specchio dell’accoglienza, chiediamo all’adulto di rivolgersi all’educatrice, avendo riguardo se c’è qualcuno prima di lui, per un breve scambio su comunicazioni, particolari eventi o episodi significativi della giornata. L’educatrice che si occupa di questo momento darà informazione riguardo la giornata trascorsa all’asilo (attività svolte, tempo della nanna, pranzo, merenda e sfera dell’igiene).
A tavola si apprendono molte regole culturali necessarie per un cammino verso l’autonomia ed è uno dei più significativi passaggi dall’intimità familiare ad una situazione sociale nuova ed allargata. Il momento del pasto è un tempo particolare, dedicato al piacere di stare insieme, un tempo di attesa, di condivisione di azioni e sensazioni, dove la fretta non trova posto e, con lo spirito degli esploratori, valorizziamo questo come un momento di scoperta e di crescita.
Il personale concorda con i genitori la dieta del bambino al nido nel primo anno di vita, in occasione del colloquio che precede l’ambientamento.
Durante lo svezzamento e fino all’acquisizione di una dieta libera è rispettata la progressiva introduzione di alimenti concordata con i genitori ed il pediatra del bambino. Saranno i genitori a comunicare per iscritto all’educatrice di riferimento l’introduzione di nuovi alimenti.
Per la sezione lattanti abbiamo, concordato il collaborazione con il nostro cuoco e con l’approvazione dei pediatri ATS, un piano alimentare basato su tre tipologie di pappe (Margherita, Vegetariana, e Capricciosa) che seguono la graduale introduzione dei vari alimenti secondo per tre fasce d’età (3-6; 6-9; 9-12).
Il menu quotidiano sia invernale che estivo, è approvato da ATS, e propone una rotazione di tutti gli alimenti favorendo la scoperta di diversi gusti e seguendo la stagionalità dei cibi e col nostro Chef Piero Comerio è felicissimo di preparare le gustose ricette per i piccoli; il menù è esposto all’interno del nido per favorirne la consultazione e consegnato sempre ai genitori.
Eventuali patologie, allergie o intolleranze alimentari dovranno essere segnalate alla direzione e alle educatrici al momento dell’iscrizione, o comunque tempestivamente qualora dovessero presentarsi, documentandole con un certificato medico.
In occasione di feste di compleanno il genitore può consegnare al personale prodotti confezionati di tipo industriale o di pasticceria (non guarniti con panne o creme), riportanti sulla confezione gli ingredienti e la data di scadenza.
«Il momento del pranzo rappresenta un rituale importante con una valenza anche affettiva che rimanda alle abitudini e alrapporto con il cibo che il bambino vive all’interno della famiglia. E’ anche un momento di crescita collettiva e di scambio di relazioni, contatti affettivi e scambi sociali»
(Caggio F., 2000)
CHI SIAMO
Lavorare per progetti: cosa vuol dire per noi
Il nostro modo di lavorare con i bambini del nido e della scuola dell’infanzia consiste nello strutturare occasioni di gioco e di apprendimento in cui ciascun bambino possa fare esperienze a cui attribuire significati, insieme agli altri.
La nostra filosofia è sostenuta dalla pedagogia attiva che, da Dewey a Montessori fino a Malaguzzi, ci dice che l’apprendimento è veicolato da un fare attivo, continuativo e motivante.
Il nostro impegno parte dall’allestimento di un ambiente accogliente e non giudicante in cui ciascun bambino possa sentirsi bene e percepire dentro di sé il desiderio di mettersi in gioco.
Le fasi delle progettazioni sono:
1. Osservazione e interpretazione dell’agire dei bambini.
2. Offerta e sviluppo della situazione con l’adulto come osservatore e co-ricercatore.
3. Verifica e al valutazione attraverso l’osservazione.
Lo zero – sei la legge
Legge 107 del 2015 – Il sistema integrato: art. 1, comma 181, lettera e) istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni, costituito dai servizi educativi per l’infanzia e dalle scuole dell’infanzia, al fine di garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali, nonché ai fini della conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori, della promozione della qualità dell’offerta educativa e della continuità tra i vari servizi educativi e scolastici e la partecipazione delle famiglie l’esclusione dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia dai servizi a domanda individuale
DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 65 Entrata in vigore del provvedimento: 31/05/2017
La pedagogia Pupi Solari
Qual è la nostra scelta?
Le strutture cognitive ed emotive necessarie ad apprendere vedono le proprie fondamenta nel bagaglio di indagini ed esperienze che i bambini fanno nei primi 6 anni di vita, attraverso il gioco e attraverso le relazioni.
Questa è la consapevolezza che ci ha portato ad intraprendere la difficile strada della destrutturazione e ricostruzione delle nostre proposte educative e didattiche, mettendo al centro i bambini e le bambine per costruire insieme a loro percorsi inconsueti di conoscenza.
Dotati di un bagaglio di innate capacità e predisposti per assorbire il mondo e diventarne protagonisti i bambini sono i veri attori del nostro scenario educativo. Durante la prima infanzia diversi aspetti della loro crescita hanno un’evoluzione rapida come in nessuna altra fase della vita: lo sviluppo emotivo, cognitivo e motorio che, tutti insieme ed in così breve tempo, cooperano al fondamentale processo della costruzione del sé. Fin dalla nascita tutto ciò che accade al bambino ha il potere di plasmare il suo divenire nutrendo la sua percezione di sè come individuo capace e portatore di un valore. Nutrimenti fondamentali per questa costruzione sono il soddisfacimento dei propri bisogni emotivi, fisiologici e cognitivi e la possibilità di interagire con un ambiente che sostenga positivamente e concretamente le crescenti capacità di fare e modificare il mondo che lo circonda. Il nostro pensiero pedagogico è rivolto ad accogliere ogni bambino nella sua unicità, a sostenere il percorso individuale di crescita e sviluppo, garantendo ad ognuno il benessere necessario per intraprendere e conseguire i propri processi di apprendimento con i propri tempi e con le proprie modalità. Ad ogni bambino è riconosciuto il diritto di esprimersi e di costruire legami significativi con adulti che sostengono con fiducia le sue capacità e possibilità, con una presenza solida quanto discreta e fiduciosa che lasci spazio all’espressione, alla scelta, alla sperimentazione, all’affermazione. Nella relazione autentica ed empatica con l’adulto i bambini si sentono contenuti e sostenuti, liberi di accedere alle occasioni di sapere, saper fare e saper essere, e di poter contare sull’adulto che interviene quando è necessario e che si occupa del contesto che lo circonda garantendogli possibilità coerenti con i suoi bisogni.
L’atteggiamento di ascolto e accoglienza dell’altro come persona ci riporta al concetto di inclusione e valorizzazione di tutti i soggetti che partecipano alla vita del nido:
Inclusione: Il nido è un luogo che accoglie nella più circolare accezione del termine. Nel rispetto dei valori fondamentali già riconosciuti dalla Costituzione Italiana, dalla Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo e dall’apporto della Legge n°1044/71 che, a livello nazionale, riconosce l’asilo nido quale servizio socio-educativo di pubblico interesse, è garantito l’accesso al servizio a tutti i bambini e le bambine. L’asilo nido Pupi Solari riconosce il bambino come persona e assicura la parità di diritti, senza distinzioni (IMPARZIALITÀ). Il principio di circolarità è proteso anche verso la ricerca della massima integrazione con altri servizi educativi, sociali e sanitari del territorio rivolti ai bambini, per garantire un’azione di prevenzione contro ogni forma di svantaggio e l’azione di promozione culturale e di informazione relative alla prima infanzia.
I primi e principali protagonisti, insieme al bambino, di questa opera costruttiva sono i genitori che lo hanno accolto con quell’amore profondo ed incondizionato che ha sostenuto le primissime fasi della vita e del suo sviluppo. Al suo arrivo al nido il bambino porta già con sé un bagaglio di esperienze che cambia a seconda dell’età e delle relazioni, sensazioni, situazioni vissute fino a quel momento. Il nostro intento è quello di accogliere questo bambino conoscerlo e proseguire con lui e con i genitori, nel percorso di crescita, sostenendo l’individuale costruzione e ricerca del proprio modo unico e speciale di stare nel mondo.
La partecipazione della famiglia alla vita del nido è molto importante per il benessere dei bambini. A partire dall’ambientamento, che prevede la permanenza di mamma o papà per tre giorni interi all’interno del nido, i genitori hanno la possibilità di vivere la struttura, gli spazi e i tempi, così da conoscere realmente il contesto e l’ambiente a cui affidano i propri bambini.
L’obiettivo è quello di costruire con le educatrici uno scambio consapevole basato sulla fiducia reciproca e sulla condivisione dello “sguardo” e di modalità educative coerenti in cui il bambino possa riconoscersi e ritrovarsi.
La relazione con la famiglia rappresenta un cardine per la costruzione di un percorso di crescita rispettoso dell’identità di ogni bambino e bambina.
I genitori sono i primi e i principali esperti e conoscitori del proprio figlio, è fondamentale perciò che si costruisca una vera cooperazione con le educatrici nell’incontro e nello scambio quotidiano durante l’accoglienza e i ricongiungimenti all’interno delle sezioni, così come in alcune preziose specifiche occasioni.
AMBIENTAMENTO
Il momento dell’ambientamento al nido rappresenta una delle più delicate e significative esperienze della vita del bambino e dei suoi genitori. Due eventi importanti avvengono contemporaneamente: il distacco dalla mamma, e più in generale dal contesto familiare, e l’ingresso nella vita sociale. Il genitore dal canto suo si trova per la prima volta ad affidare il proprio bambino a persone che non appartengono al contesto familiare, portandosi una moltitudine di pensieri, dubbi, bisogni e talvolta preoccupazioni. Il nido accoglie il bambino e la sua famiglia fin dai giorni dell’ambientamento in cui la mamma o il papà rimangono con il bambino per tutto il tempo.
È molto importante che la permanenza dei genitori durante le prime tre giornate al nido (secondo l’orario di frequenza scelto), assecondi il più possibile il bisogno del bambino di conoscere il nuovo ambiente, le persone che lo abitano, i ritmi e le modalità in cui vengono svolti i diversi momenti della giornata, prima di instaurare con essi un rapporto affettivo e di fiducia.
Questa conoscenza ed esperienza in presenza della figura genitoriale offre al bambino la serenità per vivere pienamente e interiorizzare realmente la nuova realtà, così che sappia chiaramente cosa accade, a chi affidarsi, a chi chiedere rassicurazione, dove trovare ciò che gli piace fare, come trovare risposta ai propri bisogni, tutte informazioni necessarie per saper leggere il contesto del nido ed elaborare più serenamente il suo stare senza mamma e papà.
OCCASIONI DI FESTE E LABORATORI
La famiglia è il primo e più importante luogo in cui si costruisce l’identità e l’esperienza di relazione di ogni bambino. Tutte le figure parentali con le quali i bambini trascorrono del tempo hanno un valore affettivo ed educante, cooperando all’attribuzione di significati e valore alle relazioni esterne al nucleo mamma – papà – bambino. Durante l’anno, il nido si apre quindi a tutti i familiari progettando diverse occasioni di condivisione: La festa dei nonni, la giornata dei fratelli, la festa di Natale, la festa di fine anno sono occasioni in cui tutta la famiglia è coinvolta.
GIORNATA AL NIDO CON MAMMA E PAPA’
L’ occasione di rivivere una giornata con il proprio bambino all’interno del nido è offerta a tutti i genitori anche dopo il periodo degli ambientamenti. I bambini acquisiscono costantemente nuove abilità e competenze, intessono nuove relazioni e scambi che nel tempo si perfezionano. Rivivere una intera giornata al nido a distanza di qualche mese dall’ambientamento è una preziosa occasione per i genitori per seguire la crescita del proprio bambino e per mantenere viva la continuità e la sintonia con le educatrici.
LA TITOLARE
Virginia Limonta gestisce il servizio, curando gli aspetti di relazione con gli enti territoriali. E’ responsabile degli obiettivi generali di gestione e di sviluppo del servizio, dei quali promuove l’innovazione e il miglioramento continuo. Si occupa di tutte le procedure amministrative, commerciali e di approvvigionamento beni e servizi. E’ responsabile della buona manutenzione della struttura, attrezzature e impianti. E’ responsabile della continuità di funzionamento del servizio e stabilisce l’articolazione dell’orario di lavoro. E’ responsabile del servizio di prevenzione e protezione, sovrintende alla sicurezza sul lavoro. Svolge attività di comunicazione e informazione all’utenza, applica i regolamenti per l’accesso al servizio e per le tariffe.
LA COORDINATRICE
La coordinatrice Francesca Zighetti, si occupa di delineare le strategie progettuali ed educative, sia dal punto di vista pedagogico che organizzativo, dei nostri servizi. Mantiene vivo l’atteggiamento di ricerca che ci contraddistingue, predisponendo i percorsi formativi del personale, in collaborazione con la pedagogista. Coordina il lavoro dell’equipe in merito alla progettazione, verifica l’andamento dei servizi con un particolare sguardo sul ben-essere e sulla ricchezza delle occasioni che il contesto offre a tutti i protagonisti. Inoltre si occupa di mantenere i rapporti con le famiglie, raccoglie le iscrizioni, organizza gli ambientamenti, garantisce l’efficacia dell’organizzazione generale e complessiva del servizio, collabora con i servizi educativi, sociali e sanitari territoriali e con l’amministrazione comunale ove previsto, regola il rapporto di lavoro del personale operante.
LE EDUCATRICI
Sono co-protagoniste del processo educativo, Insieme ai bambini ed ai genitori. Assumono un ruolo di “regia”, organizzando e trasformando lo spazio sulla base dell’osservazione attenta e costante degli interessi dei bambini. Implementano il clima emotivo, facilitano e sostengono le relazioni tra pari e tra bambino e adulto. Instaurano relazioni significative con i bambini durante gli ambientamenti diventando punti di riferimento emotivo, così che ogni bambino riceva le risposte ai propri bisogni di rassicurazione e di contenimento, e si senta sicuro di interagire con il contesto che lo circonda. Oltre al tempo condiviso con i bambini le educatrici si occupano della progettazione e della documentazione dei percorsi d’esperienza e di crescita dei singoli e dei gruppi. Mantenendo un atteggiamento di ricerca sono in costante aggiornamento e formazione grazie alla supervisione esterna e al lavoro dell’equipe settimanale, nella quale il pensiero educativo viene condiviso e sviluppato con l’intento di mantenere uno sguardo attento ed una risposta sempre coerente ai bisogni, in continuo divenire, dei bambini, delle famiglie e del sistema organizzativo del servizio. Provenienti da percorsi formativi universitari o da esperienza decennale in campo educativo, tutte le educatrici condividono e contribuiscono alla ricerca di un pensiero pedagogico in continuo aggiornamento che contraddistingue i servizi all’infanzia PUPI SOLARI.
Il rapporto numerico tra il personale ed i bambini, è regolato dagli standard regionali, si garantisce il rapporto numerico 1:8.
SUPERVISIONE E FORMAZIONE DEL PERSONALE
All’interno dell’asilo è prevista la figura della Consulente Pedagogica, la Dr.ssa Mainetti Daniela di supporto alle educatrici e alle famiglie, ove richiesto, per affrontare le problematiche che possono emergere nelle diverse fasi dello sviluppo in ambito familiare e nel contesto nido. Si occupa inoltre, della supervisione educativa, e della formazione del personale e supervisiona la progettazione/programmazione educativa annuale, facilita i rapporti di comunicazione e relazione con il personale educativo. Saranno inoltre rivolti alle operatrici/operatori momenti di supervisione per rielaborare l’azione educativa e comprendere le difficoltà e le problematiche relazionali incontrate nell’interazione educativa quotidiana.
PSICOLOGA
La Dott.ssa Valentina Casagrande psicologa specializzata nelle fasi di sviluppo della prima infanzia e di percorsi di sostegno alla genitorialità, offre incontri e consulenze alle famiglie.
IL PERSONALE AUSILIARIO
La pulizia e l’ordine degli spazi del nido sono molto importanti sia dal punto di vista igenico-sanitario che dal punto di vista percettivo e sensoriale. Le preziose collaboratrici che si occupano della cura del nido cooperano alla costruzione di un ambiente ordinato e pulito capace di accogliere ogni giorno i bambini e di offrire loro la percezione di ordine e bellezza di cui hanno bisogno.
«L’arte della ricerca è già nelle mani dei bambini, sensibilissimi al godimento dello stupore. I bambini avvertono presto che è in questa arte che possono ritrovare gran parte della gioia di vivere e la liberazione dalla noia che deriva dall’esistere in un mondo anonimo e inesplorato»
(L. Malaguzzi)
L’ambiente che accoglie i bambini ha un ruolo molto importante, quello di sostenere la loro più grande spinta interiore: la dimensione del FARE. Gli spazi del nido sono pensati in modo da offrire ai bambini che li vivono la risposta alle loro fasi di sviluppo attive. Nel tempo i materiali e gli arredi si modificano al modificarsi del movimento e delle azioni che prendono vita. Giochi e materiali sono allestiti in modo che ogni bambino abbia costantemente la possibilità di accedere al “fare” che predilige.
La percezione polisensoriale dei bambini rende fondamentale la cura di uno spazio che garantisca armonia estetica e funzionale. Gli spazi del nido sono curati perché risultino accessibili, intuibili e perché comunichino a chi li abita possibilità di azioni, attraverso un linguaggio silenzioso di suggestioni che sostengono l’apprendimento veicolato da curiosità, stupore e meraviglia. Sostenere ed offrire questo tipo di sensazioni ai bambini è fondamentale perché la loro ricerca di intuizioni e la costante sperimentazione continui a nutrire il bisogno di apprendimento.
Il nido è diviso in due macroaree: la sezione dei grandi e la sezione dei piccoli. In entrambe vengono allestiti i centri di interesse ai quali i bambini accedono liberamente, predisposti in base ai differenti bisogni ed interessi delle diverse fasi dello sviluppo. L’allestimento delle sezioni e dei centri d’interesse si modifica durante i mesi di ogni anno educativo per rispondere alle crescenti abilità, al cambiamento degli interessi e delle autonomie crescenti dei gruppi di bambini.
LA SEZIONE DEI PICCOLI
Dai 3 ai 18 mesi il grande protagonista è il corpo che si muove. I bambini prendono via via sempre maggiore consapevolezza del proprio corpo e ne esperiscono le possibilità di compiere gesti e movimenti sempre più autonomi e complessi. Gli ambienti della sezione dei piccoli sono strutturati per offrire spazi adeguati a queste importanti fasi. Il tappeto morbido, i cestini con oggetti da afferrare, le scatole da aprire e chiudere, mobili e strutture per scoprire la verticalità, oggetti da trasportare, il travaso, gli abachi e i primi semplici incastri e torri.
Lo spazio euristico.
LA SEZIONE DEI GRANDI
Dopo i 18 mesi i gesti e le azioni dei bambini diventano più complessi e finalizzati. I materiali sono predisposti per centri di interesse e suddivisi in giochi a terra di costruzione, arte effimera e creatività con le “looseparts”, atelier di manipolazione ed esperienze con il colore, l’angolo dei vassoi montessoriani con proposte mirate alla motricità fine e ai processi logici e scientifici, l’angolo della lettura e delle nomenclature, che sostengono le competenze linguistiche, la conoscenza del mondo e dell’immaginazione.
IL GIARDINO
Costituisce un vero e proprio ambiente educante ed è protagonista delle giornate al nido. Vissuto quotidianamente in ogni stagione anche se per un tempo breve, offre ai bambini le esperienze, le suggestioni, le occasioni uniche e irrinunciabili che solo gli spazi aperti e naturali possono garantire. I bambini all’aperto percepiscono istintivamente il senso di libertà di azione e le infinite possibilità di scoperta. Con il giusto equipaggiamento l’appuntamento con il giardino è uno dei più attesi e rigeneranti della giornata. Come lo spazio interno è allestito con i centri d’interesse ai quali i bambini accedono spontaneamente. La priorità è data agli elementi naturali, alla possibilità di movimento, all’interazione con la natura e le sue differenti espressioni stagionali e metereologiche che regalano differenti occasioni e percezioni. I bambini colgono naturalmente ispirazione e benessere dallo spazio esterno, pronto ad accogliere la loro energia e a ricambiare con semplici ma preziose possibilità di azione ed interazione.
Tutto ciò che avviene durante le giornate al nido costruisce il grande intreccio della tela delle RELAZIONI.
I primi bisogni fondamentale a cui il nido deve rispondere, nell’accogliere ogni bambino, sono il benessere fisico e quello emotivo che si fonda necessariamente sulla qualità delle relazioni che si creano.
I bambini, gli adulti e l’ambiente interagiscono all’interno di una cornice temporale scandita da un ritmo che fa da trama ai colori e ai rumori delle esperienze che prendono vita. L’ordito è fatto di gesti, di scambi, di idee, di bisogni, di progetti e al contempo di avvenimenti inattesi, che ne risultano comunque densi di significato, dal momento che ogni attore è portatore della propria complessità e della propria energia vitale.
Strumenti delle relazioni sono la cura, l’empatia, l’accoglienza, la co-regolazione e la co-costruzione. E’ all’interno di questo intreccio di relazioni che ogni singolo bambino percorre le proprie tappe, accompagnato e sostenuto dalla consapevolezza degli adulti che intorno a lui o lei si pongono in una posizione rassicurante, rispettosa, e promotrice di sempre nuovi traguardi.
I bambini liberi di sperimentare e sperimentarsi sono circondati da adulti consapevoli del proprio ruolo, che nel porsi quali riferimento affettivo e di rispecchiamento emotivo cercano di farsi garanti e portatori delle regole sociali scegliendo sempre la strada di una autorevole accoglienza e ascolto.
Il nido è il primo contesto sociale in cui i bambini muovono i primi passi nelle relazioni e vengono a contatto con tutta la sfera emotiva che questo comporta. La natura sociale di questo ambiente li mette in condizione di sperimentare fin da piccolissimi esperienze come l’attesa, la condivisione, la frustrazione e allo stesso tempo l’autonomia, l’auto-efficacia, la possibilità di scelta e di affermazione.
La regia educativa, messa in atto dalle educatrici ha l’importante compito di mantenere in equilibrio il diritto ed il bisogno di ogni bambino di percepirsi come portatore di valore, di mettere in campo le proprie modalità e il proprio temperamento, affermandosi e manifestando la propria volontà, con il bisogno di trovare al contempo un rispecchiamento emotivo positivo e coerente, che sappia contenere e porre il limite tra la propria affermazione e il rispetto dell’altro come portatore dello stesso valore.
Nei primi anni di vita la consapevolezza di sé come individuo, capace di interagire con gli altri, è in costruzione. Ciò che caratterizza la prima infanzia è sicuramente l’aspetto ego-centrico dei bambini che iniziano a percepirsi prima di tutto come individui differenti dalla madre (tra i 9 e i 12 mesi) per poi iniziare ad affermare la propria identità intorno ai due anni. Nascono in questi primi anni di vita la volontà e il desiderio necessari per sostenere lo sviluppo e la crescita di ogni persona. L’incontro tra i propri desideri e la propria volontà con quella dei Pari è l’occasione per sperimentare la negoziazione, la tolleranza, la capacità di attendere o di ottenere, di imporsi o sottostare. Tutti questi esercizi sociali così come i conflitti o la condivisione di progetti ludici, danno vita ad importanti competenze che arricchiscono la qualità delle relazioni presenti e future dei bambini di oggi e degli adulti che saranno.
Le educatrici svolgono l’importante compito di ascolto, mediazione, riconoscimento e contenimento delle intenzioni e della volontà, riconducendo e restituendo ai bambini valore e significato delle proprie espressioni e di quelle altrui, mantenendo un atteggiamento rispettoso, accogliente ma al contempo fermo, rassicurante e tutelante.
La libertà del bambino
Bambino libero di esprimersi, libero di accedere ai propri interessi, libero di trarre concentrazione dalla propria curiosità, libero di sperimentare il proprio modo di entrare in relazione con gli altri e con il contesto che lo accoglie.
Il ruolo dell’adulto
Adulto che sa osservare e rintracciare il talento di ogni bambino, si pone in ascolto, accoglie e contiene le proprie emozioni e quelle dei bambini, senza imprimere impronte omologanti, promuovendo le regole sociali a partire dalla concezione del rispetto come elemento fondante di ogni azione educativa.
Il tempo al nido ha il compito e il valore di contenere e rassicurare. La giornata ha un ritmo ed una scansione lenta e sempre uguale, che rende ciò che accade accettabile, prevedibile, e fonte di benessere e piacere, scansione che tiene conto delle diverse esigenze in rapporto all’età dei bambini e alle abitudini del singolo: il ritmo sonno-veglia, l’intervallo tra un pasto e l’altro, i momenti di gioco sempre più regolari via via che i bambini crescono. Per i bambini fino ai 12 mesi circa il tempo è scandito dai bisogni individuali di veglia e riposo, dopo l’anno il tempo dedicato al gioco aumenta sempre più fino a quando dopo i 18 mesi la giornata di tutti i bambini ha un andamento uguale e regolare.
LA GIORNATA AL NIDO
7.30- 9.00 accoglienza: i bambini vengono accompagnati dai genitori all’interno degli spazi, dove vengono accolti dalle educatrici ed incontrano le proposte che possono rispondere ai diversi interessi. Questo momento può costituire un “ponte”particolarmente importante tra il tempo e le esperienze con la famiglia, e quello vissuto dal bambino nel contesto sociale del nido, rendendo così più fluida la transizione tra i due mondi e dando una significativa continuità alla realtà di vita del bambino.
9.00 – 9.30 saluti e merenda: il circle-time e la merenda sono i momenti che indicano l’inizio della giornata. Durante i saluti ogni bambino si riconosce nel gioco del chi c’è (con la propria foto), e nella sezione dei grandi nel proprio gruppo secondo il criterio della SEZIONE APERTA che prevede la formazione dei gruppi con una scansione settimanale o mensile a seconda delle necessità. Le educatrici osservano costantemente le dinamiche di relazione tra i pari e,in base ad esse, compongono i gruppi periodicamente, per garantire la positività delle interazioni ed il benessere di tutti i bambini e le bambine.
9.30 – 11.00 proposta dei percorsi d’esperienza: dall’osservazione dei gesti e dei giochi a cui i bambini si dedicano con interesse e concentrazione, le educatrici predispongono oltre all’ambiente anche dei percorsi d’esperienza che vedono il susseguirsi di proposte all’interno di centri di interesse ai quali i bambini accedono per libera scelta. Costruite a partire dal rilancio che nasce dall’osservazione, i percorsi costituiscono un vero e proprio cantiere di occasioni, con lo scopo e la priorità di sostenere l’interesse e la soddisfazione dei processi di sperimentazione ed apprendimento che i bambini mostrano di vivere nelle diverse fasi della crescita.
Le fasi delle progettazioni sono:
1. Osservazione e interpretazione dell’agire dei bambini
2. Offerta e sviluppo della situazione con l’adulto come osservatore eco-ricercatore
3. verifica e al valutazione attraverso l’osservazione
11.00 – 11.30 momento della cura: la cura del corpo rappresenta un appuntamento ricco di occasioni di percezione di sé, delle proprie capacità, delle proprie autonomie. L’atteggiamento dell’adulto è lento e fiducioso, offre al bambino il tempo di percepirsi ed attivarsi nei piccoli e grandi gesti della cura. Il tocco rispettoso, l’anticipazione dei movimenti con la parola, la possibilità di fare da sé, garantiscono ai bambini di beneficiare anche in questi momenti di occasioni di apprendimento.
11.30 – 13.00 il pranzo e l’igiene: il momento del pasto è investito di grandi significati emotivi e diventa una vera occasione dal punto di vista dell’educazione alimentare. Anche qui il bambino è protagonista e gli sono riconosciute le capacità di autoregolazione e diauto-alimentazione. La possibilità di essere attivo nel portare il cibo alla bocca fin dai primi mesi lo avvicina in modo naturale agli alimenti con i diversi sapori e consistenze. La tavola apparecchiata con stoviglie di vetro e ceramica, posate, brocche, piatti di portata rendono il pasto dei bambini dopo i 12 mesi un momento di grande autonomia e piacere anche nella condivisione.
13.00 – 15.30 il riposo: anche il riposo è un momento carico di significato e fondamentale per il benessere psicofisico dei bambini. Il ritmo del sonno si modifica ripetutamente durante i primi tre anni di vita, parallelamente con la crescita delle competenze e della consapevolezza dei bambini, è importante quindi accompagnare e assecondare la sua evoluzione con la stessa attenzione dedicata a tutti gli altri ambiti dello sviluppo. Il compito delle educatrici è predisporre un tempo e una routine che gradualmente favorisca l’autonomia anche in questo delicato passaggio dalla veglia al sonno vissuto diversamente da ogni bambino, sia dal punto di vista emotivo che fisiologico. Ognuno con il proprio bisogno di contatto e relazione, con le differenti abitudini costruite con mamma e papà, con o senza il proprio oggetto transizionale, i bambini acquisiscono, durante il percorso al nido la capacità di riconoscere e vivere serenamente e autonomamente anche il momento della nanna. Introdotto dalla luce della candela, un libro, una poesia e le ninne nanne anche questo diventa un appuntamento atteso e denso di significato.
15.30 – 16.00 risveglio, cambio e merenda: dopo il risveglio e il cambio arriva l’ora di fare merenda, ultimo momento di condivisione della giornata. Ancora un po’ assonnati i bambini sorseggiano un po’ di latte tiepido o succo di frutta accompagnati da biscotti, focaccia creacker o da una torta genuina fatta dal nostro cuoco Piero, mentre aspettano di andare a casa portando con se quel piccolo bagaglio di esperienza che hanno costruito, vivendo da veri protagonisti ogni momento e ogni occasione che il piccolo mondo del nido ha offerto loro.
16.00 in poi i ricongiungimenti: nell’altrettanto importante momento del ricongiungimento, specchio dell’accoglienza, chiediamo all’adulto di rivolgersi all’educatrice, avendo riguardo se c’è qualcuno prima di lui, per un breve scambio su comunicazioni, particolari eventi o episodi significativi della giornata. L’educatrice che si occupa di questo momento darà informazione riguardo la giornata trascorsa all’asilo (attività svolte, tempo della nanna, pranzo, merenda e sfera dell’igiene).
«Il momento del pranzo rappresenta un rituale importante con una valenza anche affettiva che rimanda alle abitudini e alrapporto con il cibo che il bambino vive all’interno della famiglia. E’ anche un momento di crescita collettiva e di scambio di relazioni, contatti affettivi e scambi sociali»
(Caggio F., 2000)
A tavola si apprendono molte regole culturali necessarie per un cammino verso l’autonomia ed è uno dei più significativi passaggi dall’intimità familiare ad una situazione sociale nuova ed allargata. Il momento del pasto è un tempo particolare, dedicato al piacere di stare insieme, un tempo di attesa, di condivisione di azioni e sensazioni, dove la fretta non trova posto e, con lo spirito degli esploratori, valorizziamo questo come un momento di scoperta e di crescita.
Il personale concorda con i genitori la dieta del bambino al nido nel primo anno di vita, in occasione del colloquio che precede l’ambientamento.
Durante lo svezzamento e fino all’acquisizione di una dieta libera è rispettata la progressiva introduzione di alimenti concordata con i genitori ed il pediatra del bambino. Saranno i genitori a comunicare per iscritto all’educatrice di riferimento l’introduzione di nuovi alimenti.
Per la sezione lattanti abbiamo, concordato il collaborazione con il nostro cuoco e con l’approvazione dei pediatri ATS, un piano alimentare basato su tre tipologie di pappe (Margherita, Vegetariana, e Capricciosa) che seguono la graduale introduzione dei vari alimenti secondo per tre fasce d’età (3-6; 6-9; 9-12).
Il menu quotidiano sia invernale che estivo, è approvato da ATS, e propone una rotazione di tutti gli alimenti favorendo la scoperta di diversi gusti e seguendo la stagionalità dei cibi e col nostro Chef Piero Comerio è felicissimo di preparare le gustose ricette per i piccoli; il menù è esposto all’interno del nido per favorirne la consultazione e consegnato sempre ai genitori.
Eventuali patologie, allergie o intolleranze alimentari dovranno essere segnalate alla direzione e alle educatrici al momento dell’iscrizione, o comunque tempestivamente qualora dovessero presentarsi, documentandole con un certificato medico.
In occasione di feste di compleanno il genitore può consegnare al personale prodotti confezionati di tipo industriale o di pasticceria (non guarniti con panne o creme), riportanti sulla confezione gli ingredienti e la data di scadenza.